Quale Obbiettivo


Olivea nasce dalla volontà di voler far conoscere al pubblico dei consumatori, sia nazionali che internazionali, il meglio della produzione di Olio Extravergine di Oliva proveniente dalla Regione Marche e ricavato unicamente da uliveti presenti sul territorio che, come risaputo sono una delle colonne portanti dello scenario panoramico della regione, ma poco conosciuti come risorsa agraria.
Olivea, attraverso una organizzazione consortile, pensa di condurre, per conto dei membri associati, le azioni di coordinamento, di progetto, di controllo, di comunicazione, di pianificazione, ecc. al fine di stimolare ed "estrarre" il meglio che la capacità degli imprenditori agricoli marchigiani sono in grado di dare: ovvero oli extravergini al top della qualità. Olivea, al tempo stesso, intende intraprendere un nuovo percorso sulla strada degli oli monovarietali derivati dalle cultivar autoctone della regione. Questa risorsa, capace di identificare il prodotto come univoco nella sua provenienza e caratteristica, Olivea intende perseguirla fino al raggiungimento della assegnazione del Marchio QM* che viene destinato a sostegno dei prodotti di Alta Qualità delle Marche. Una o due cultivar saranno prese in considerazione fin dall’inizio, la scelta sarà definita in base a fattori diversi quali: uliveti già produttivi, caratteristiche predominanti dalla varietà, analisi dei mercati per preferenze al palato.
L'operato di Olivea sarà anche il punto di incontro fra la filiera produttiva e le organizzazioni di settore, le istituzioni locali, la politica e il mondo scientifico allo scopo di trovare tutte le opportunità che permettano di valorizzare al meglio l'Olio Extravergine di Oliva proveniente da coltivazioni e lavorazioni residenti sul territorio marchigiano.
Olivea si costituisce inizialmente come Associazione consortile senza fini di lucro (artt. 36 e seguenti del Codice Civile) fra coloro che come imprenditori agricoli intendono valorizzare il loro investimento olivicolo affinando le tecniche di coltivazione, di raccolta e di estrazione allo scopo di raggiungere le specifiche dei capitolati necessarie al raggiungimento dello scopo associativo.
Olivea produrrà, all'interno del consorzio ed esclusivamente ad uso degli associati, un proprio disciplinare al fine di indirizzare due tipologie di percorso uno destinato a migliorare la produzione di oli extravergini di oliva multivarietali (blend) che sono la maggioranza della produzione locale; l'altro che sosterrà lo sforzo maggiore nell'ambito consortile, rivolto alla coltivazione, cura, raccolta, conferimento, spremitura, stoccaggio, confezionamento, commercializzazione di oli monovarietali di cultivar autoctone certificate.

Olivea assume la definizione di:
Olivea Consorzio Sociale e Cooperativo
  e
Olivea Monovarietale XXXX*
Olivea Blend
Olivea Novolio
*(es. Olivea Monovarietale Sargano)

sono le definizioni assegnate a ciascuna linea di prodotto.
La partecipazione al progetto Olivea comporta l'accettazione delle regole dello Statuto e il versamento di una quota annuale a sostegno della struttura, questa quota sarà definita in funzione del numero dei partecipanti al Progetto e di anno in anno in base ai risultati conseguiti.
per chiarimenti: info@olivea.org


Perchè Olivea?

Scrive Barbara Alfei* sul Notiziario del Giornare Regione Marche:


Un piccolo comparto dalle grandi prospettive
Fortemente radicata al territorio, alla storia, alla cultura, al paesaggio, l’olivicoltura marchigiana esprime una grande vitalità. Il lavoro di sperimentazione e divulgazione dell’ASSAM, le molte iniziative del Consorzio “Marche Extravergine”, l’assistenza tecnica alle aziende, la formazione degli assaggiatori, le Città dell’olio, la divulgazione della cultura sull’olio.
L’ASSAM coinvolta da diversi anni in un lavoro di caratterizzazione del patrimonio olivicolo autoctono, al fine di recuperare e salvaguardare un patrimonio genetico di valore inestimabile, utile a garantire il migliore adattamento dell’olivo alle condizioni pedoclimatiche della nostra regione e fondamentale per l’esaltazione dei caratteri di tipicità e peculiarità dell’olio extravergine di oliva marchigiano.
Al momento ben 20 varietà locali, presenti da secoli nelle Marche, sono già state catalogate e descritte negli aspetti vegetativi, produttivi ed ambientali, a confronto con le cultivar Leccino e Frantoio, ampiamente diffuse in tutto il territorio nazionale. Altre varietà sono attualmente in fase di studio, mentre moltissimi genotipi autoctoni sono raccolti in un campo di conservazione genetica presso l’azienda sperimentale dell’ASSAM a Carassai (AP), per una valutazione agronomica e produttiva.
Le analisi molecolari effettuate su frammenti di DNA forniscono un valido supporto alla risoluzione di numerosi casi di omonimia e sinonimia e consentono la verifica dell’identità genetica dei singoli genotipi. L’obiettivo finale è quello di portare a termine il percorso, già avviato a livello regionale, di certificazione varietale e sanitaria del materiale vivaistico, per ridurre l’attuale stato di confusione e stimolare la propagazione di varietà locali, per il loro inserimento nei nuovi oliveti.
GLI OLI TIPICIGli studi di caratterizzazione hanno previsto la produzione di oli monovarietali a partire dalle singole varietà locali, che hanno permesso di definire la tipologia dell’olio marchigiano e le peculiarità apportate dai singoli genotipi. In una prima fase gli oli sono stati ottenuti sperimentalmente al fine di descriverne le caratteristiche chimiche ed organolettiche e valutare la migliore epoca di raccolta delle singole varietà ai fini qualitativi; successivamente, grazie ad uno specifico progetto sugli oli monovarietali promosso dalla Regione Marche, gli oli sono stati prodotti su più ampia scala, allo scopo di una ulteriore caratterizzazione e di una adeguata divulgazione presso produttori, operatori del settore, consumatori, ristoratori.
LA TECNICA COLTURALELa razionalizzazione degli interventi di tecnica colturale è fondamentale al fine di aumentare la produttività degli oliveti, ridurre i costi di produzione e quindi incrementare il livello di reddito per l’azienda agricola. Prove in atto sui campi sperimentali dell’ASSAM hanno lo scopo di verificare quale sia la migliore tecnica di gestione del terreno al fine di dare utili indicazioni agli olivicoltori.
Nell’ambito della difesa fitosanitaria molteplici studi sono stati effettuati al fine di verificare il miglior sistema di controllo della mosca delle olive, il parassita più pericoloso per l’olivo, in grado di provocare notevoli danni dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il metodo larvicida, precedentemente utilizzato, tende ad essere superato dall’adulticida, ancora più rispettoso dell’ambiente, poiché sono proposti interventi fitoiatrici che tendono all’eliminazione degli adulti prima che diano luogo ad una massiccia deposizione di uova. La potatura è l’operazione colturale che, insieme alla raccolta, incide maggiormente sul costo finale del prodotto olio. Una potatura razionale permette di garantire la costanza di produzione, l’equilibrio tra attività vegetativa e produttiva delle piante ed evitare condizioni favorevoli allo sviluppo di numerosi parassiti.
È fondamentale integrare il discorso tecnica colturale all’intera filiera produttiva, che riguarda anche gli aspetti legati alla trasformazione delle olive e alla conservazione dell’olio, al fine di garantire la qualità finale del prodotto. Fondamentali la formazione e la divulgazione. L’ASSAM, in collaborazione con l’Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura, il Consorzio Marche Extravergine, le Associazioni olivicole ed OLEA, è da tempo impegnata nella formazione tecnica degli operatori, tramite la realizzazione di corsi teorico-pratici di potatura, corsi per conduttori di frantoi, corsi per assaggiatori di olio.
Sempre numerosi e fortemente interessati sono i partecipanti ai suddetti corsi, a testimonianza del fatto che è sempre maggiore l’attenzione a certe problematiche e forte la necessità di essere aggiornati per condurre la filiera nel modo più corretto. Il livello qualitativo degli oli nelle Marche è in notevole ascesa ed importanti risultati continuano ad arrivare in concorsi di oli in ambito nazionale ed internazionale. Il problema più grande è quello della potatura dell’olivo nella nostra regione, dove si evidenzia ancora oggi una limitata esperienza nelle tecniche di potatura applicate alle numerose varietà locali. Questo si traduce nella scarsa presenza di manodopera specializzata e di squadre di potatori che operano nel territorio regionale, a fronte di una crescente richiesta di professionalità nel settore.
Il Concorso regionale di potatura, denominato “Le forbici d’oro”, ha preso il via nell’anno 2002 nell’ottica di valorizzare le numerose professionalità formate nel settore olivicolo negli ultimi anni; l’idoneità al concorso permette l’iscrizione all’elenco regionale degli operatori abilitati alla potatura dell’olivo, istituito presso l’ASSAM, a supporto delle aziende che ne facciano richiesta.
A seguito del successo riscontrato a livello regionale, nell’anno 2003 è stato realizzato il “I Campionato Nazionale di potatura dell’olivo” a Civitanova Marche (MC), organizzato dall’ASSAM e dal Sole 24ore Edagricole, in collaborazione con le Associazioni e le Istituzioni locali. Corso di potatura, concorso regionale e campionato nazionale verranno riproposti nell’anno 2004.
I notiziari agrometeo emessi dall’ASSAM forniscono utili indicazioni sulla difesa, consigliando interventi fitoiatrici solo al superamento delle soglie, sulla base di specifici monitoraggi su aziende campione. Vengono dati consigli anche sull’epoca ottimale di raccolta per le singole varietà di olivo, mediante il rilevamento di indici di maturazione qualitativi, quale l’indice di invaiatura e la consistenza della polpa.
I laboratori chimici dell’ASSAM lavorano anche a supporto della filiera olivicola, a partire dalle analisi del terreno e fogliari, per l’impianto degli oliveti e lo studio dei piani di concimazione, fino alle analisi degli oli relativamente ai principali parametri di qualità utili alla classificazione merceologica (acidità, perossidi, costanti spettrofotometriche, composizione acidica, polifenoli totali, rancimat). L’esame organolettico degli oli (Panel test) è effettuato dal Panel regionale ASSAM - Marche, costituito nel 1998 presso la sala di degustazione dell’ASSAM, oggi accreditato al COI (Consiglio Oleicolo Internazionale), in grado di effettuare valutazioni ufficiali di oli vergini al fine della classificazione merceologica, a supporto alle aziende produttrici.

SITUAZIONE OLIVICOLA MARCHIGIANA
Nella regione Marche l’olivicoltura rappresenta circa l’1,5% della Produzione Lorda Vendibile. La superficie olivicola complessiva è di poco superiore ai 10.000 ettari, distribuita prevalentemente nelle zone collinari sia della fascia litoranea che di quella interna. Tale superficie è estremamente frammentata, suddivisa in un numero totale di oltre 27.000 aziende, con una superficie unitaria talmente ridotta, da rendere sufficiente una conduzione di tipo familiare. In dieci anni di intervallo tra i due censimenti (1991 e 2001), si è passati da una superficie di poco più di 7000 ettari a oltre 10.300, con un aumento di circa il 65%. Le Marche sono una regione al limite nord dell’area vocata alla coltivazione dell’olivo; il rischio più grande è quello delle gelate, soprattutto nelle zone più settentrionali e nelle aree interne (es. 1929, 1956, 1985 e 1996). I danni ogni volta apportati alle strutture produttive impongono una ristrutturazione della olivicoltura e comportano una notevole riduzione della quantità di olio prodotta e di conseguenza quella che potenzialmente può essere commercializzata.
La produzione media regionale è intorno ai 40.000 quintali di olio, con oscillazioni legate all’annata (di carica o di scarica) e alle periodiche gelate. I quantitativi di olio prodotto sono decrescenti passando dalla provincia di Ascoli Piceno, a quella di Macerata, Ancona ed infine Pesaro Urbino. La trasformazione delle olive avviene in circa 170 frantoi presenti a livello regionale, con una percentuale ancora elevata di impianti tradizionali e un numero sempre crescente di impianti continui.
Gran parte dell’olio prodotto nelle Marche segue la via dell’autoconsumo ma, grazie alla forte azione del Consorzio “Marche Extravergine” e delle Associazioni Olivicole, negli ultimi anni si sta assistendo ad un progressivo incremento di aziende che imbottigliano il prodotto cercando ulteriori elementi di differenziazione. Nonostante che nelle Marche non ci siano al momento DOP approvate per l’olio extravergine di oliva, i prodotti di qualità stanno ottenendo importanti riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale.

*(responsabile Settore Olivicultura presso ASSAM  - Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche)
** Marchio QM Alta Qualità delle Marche